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… E LE MORTI SUL LAVORO SONO IN SPAVENTOSO AUMENTO

Mentre l’Ispettorato Nazionale è impegnato a risolvere i problemi interni
organizzativi e a raggiungere solamente obiettivi economici, le morti sul lavoro sono
in notevole aumento.
E’ di ieri la notizia della morte di 4 operai; nel 2017 sono 800 i morti sul lavoro in
forte aumento rispetto all’anno precedente.
Una domanda sorge spontanea: cosa fanno il Ministero del Lavoro e l’Ispettorato
nazionale del Lavoro per arginare tale fenomeno?
Lo ignorano. Non si è mai sentito infatti che uno degli obiettivi primari fosse quello
di contrastare le morti sul lavoro, a comprovare tale comportamento è la
considerazione che il Ministero prima e l’Ispettorato Nazionale poi non hanno mai
investito sugli ispettori tecnici.
Il Ministero ha addirittura inquadrato gli ultimi ingegneri assunti nel 2016 in un
profilo amministrativo, mentre l’ispettorato nazionale non li nomina nel riassetto
del nuovo Ente.
Gli ispettori tecnici sono soltanto 280 e mal distribuiti su tutto il territorio nazionale.

Ma è notorio che il Ministero del lavoro non investe sulle risorse umane; basta
vedere come ha trattato il suo personale che, con una riforma molto discutibile, ha
sbolognato in due Agenzie senza che lo stesso personale avesse nessuna voce in
capitolo.
Non ha vigilato sull’istituzione dell’Ispettorato Nazionale tanto che lo stesso è
partito senza realizzare quanto previsto dal dettato normativo.
E’ di ieri il nostro notiziario che evidenzia la poca attenzione del Ministro
all’andamento di una delle due Agenzie, l’ispettorato, che non ha da tempo il
presidente del Collegio dei revisori e quindi non può provvedere al pagamento di
emolumenti del 2016.
E’ di qualche giorno fa la notizia che il MEF ha deciso di tagliare fondi (non sappiamo
esattamente quanti) dal fondo unico di amministrazione.
Basti pensare che il Comitato Unico dei Garanti non esiste nel Ministero del Lavoro
visto che il Presidente si è dimesso all’inizio del 2017 e non è stato mai sostituito.
Noi siamo stufi di essere ignorati e di subire riforme che non hanno portato alla
“svolta epocale” ma solo creato gravi disagi al personale e
proclamiamo lo stato di agitazione con presidio
sotto gli uffici del Ministro del Lavoro in via Veneto.
IL COORDINATORE GENERALE NAZIONALE
Angelo Piccoli

Il comunicato: notiziario n.100-2017